SAFe: let’s start!

Scaled Agile Framework (SAFe) è la soluzione proposta da Dean Leffingwell per un approccio enterprise all’Agile, comunemente indicato come Scaled Agile o Agile@Scale.

Al contrario di DAD, dove il focus è sul Valore del Delivery di una specifica soluzione, SAFe si preoccupa degli aspetti olistici della gestione di un progetto complesso, tanto da proporre una serie di soluzioni per l’information stream che attraversa tutti gli asset aziendali.

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SAFe, ad oggi, può contare numerosi casi di utilizzo (alcuni consultabili dal sito ufficiale) e rappresenta il punto di riferimento per le aziende che hanno già adottato le metodologie Agili per lo sviluppo di alcuni dei propri prodotti software e sentono l’esigenza di estendere un approccio orientato al Valore e alle Persone a tutti i livelli aziendali.

E’ indispensabile sottolineare che SAFe richiede una maturità nell’adozione delle pratiche Agile@Core e una volontà di abbracciare il cambiamento, diffusa o comunque supportata da uno sponsor autorevole. Nel caso in cui si è all’inizio della propria avventura con il mondo Agile/Lean, meglio iniziare da una delle metodologie più affermate, affidandosi poi a DAD per estendere la gestione all’intero ciclo di delivery di una soluzione complessa, inglobandone gli aspetti tipicamente a carico del PMO. Solo dopo che l’intera azienda è cresciuta culturalmente in chiave Agile/Lean è possibile pensare all’adozione di SAFe, cosa che richiede un grande investimento ed è fortemente invasiva a tutti i livelli, astratti come segue con un approccio top-down:

  • Il Portfolio Level identifica gli elementi caratterizzanti il portfolio delle soluzioni aziendali. Esso si concretizza nel Portfolio Backlog all’interno del quale trovano posto le Business Epic e le Architectural Epic. Quanto approvato dal management viene poi trasferito al Program Level per la concretizzazione e l’attuazione;
  • Il Program Level definisce l’organizzazione ed i processi per trasformare le Business Epic in Valore e, di conseguenza, nelle soluzioni da realizzare in funzione della Vision da attuare. Si crea così il Program Backlog per ogni nuovo prodotto (o release), partendo dalle Business Epic, mentre le Architectural Epic si trasformano nei constraints (non funzionali). Qui trova posto il concetto portante di Agile Release Train (ART) che consente di allineare più Team sulla mission, le scadenze e le cadenze di delivery. Ogni progetto viene poi “passato” al Team Layer per l’implementazione;
  • Il Team Level sfrutta una o più metodologie Agile@Core, tipicamente una combinazione di Scrum (management) e XP (tecniche) per sviluppare quanto previsto dal progetto ed esplicitato nel Team Backlog sotto forma di Working Item.

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Dedicheremo specifici post ai singoli layer, ma per ora rispondiamo alla domanda fondamentale “perché SAFe”:

  • Chiaro. La terna Epic-Feature-User Story è l’elemento portante dell’interno framework, consentendo di tracciare l’effort attraverso i tre livelli caratterizzanti al fine di favorire la creazione di Valore basati sulla sincronizzazione e la collaborazione dei vari attori aziendali. La sua chiarezza consente un innesto teoricamente indolore all’interno della Cultura aziendale;
  • Completo. I layer di riferimento consentono di astrarre adeguatamente le responsabilità aziendali, ponendole nella giusta relazione tra loro. I Ruoli e le Procedure sono ben definiti e coprono l’insieme delle attività necessarie per gestire correttamente il Portfolio di Progetti IT aziendali. SAFe favorisce l’adozione Agile/Lean penetrando nel profondo del contesto aziendale;
  • Pragmatico. SAFe fornisce procedure concrete e dettagliate su come rendere ogni layer attivo e funzionante. Quanto suggerito è strettamente legato al mondo reale e a soluzioni adottate in molti contesti affidabili;
  • Ben Documentato. Agile Software Requirements è un testo step-by-step che guida alla reale trasformazione del contesto aziendale, descrivendo in dettaglio le azioni da intraprendere. Si tratta di uno dei migliori libri di settore scritti negli ultimi anni, il cui contenuto è disponibile secondo i dettami dell’open source;
  • Provato. SAFe conta molte adozioni reali, cosa che ha permesso di migliorarlo ed adattarlo in funzione di quanto sperimentato in realtà grandi e piccole. L’ultima revisione è la 2.5, versione che tra l’altro è stata utilizzata come riferimento anche dai principali produttori di soluzioni software per il supporto all’ALM/SDLC (leggasi Gartner Magic Quadrant).

Pronti a diventare SAFe?

“If you’ve lost the ability to do small things then you’ve not scaled, you’ve just gotten big and slow!!!” (Erwin van der Koogh)

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