Agile@School 2017 – Primo incontro

Il progetto Agile@School è ufficialmente ricominciato. E rispetto all’anno scorso, con una marcia in più, vista la grande partecipazione. Quasi una ventina di persone, tante idee e progetti, tanti team e quindi, cambiamento di metodologia. 

L’anno scorso abbiamo introdotto il concetto di Scrum ed i relativi principi e pratiche. Questa volta abbiamo pensato, proprio per la natura distribuita dei partecipanti, di passare a Kanban. Senza entrare troppo nel dettaglio metodologico, avremo:
– Alcuni micro team, che chiameremo “task force”, prendendo spunto da un termine usato (in modo diverso in realtà) da Mauro Servienti nelle sue slide sul suo lavoro in Particular
– Una Kanban board
– La definizione delle personas
– La definizione della customer journey e di una Story Map
– Alcune cerimonie utili all’allineamento delle persone nel complesso
Le task force
Come detto in precedenza, il termine è stato preso da un’interessantissima sessione di Mauro Servienti, in cui si racconta la sua esperienza sul suo posto di lavoro, una realtà molto distribuita, anche geograficamente, che necessita di una gestione ben studiata. Nelle slide si parla di task force per indicare un elenco di “volontari” che si uniscono per risolvere un problema (o una issue). Ogni task force effettua un meeting per capire come e cosa fare al fine di portare l’elemento dal backlog fino alla completa implementazione e, ovviamente, inizia a lavorare per portare a compimento l’implementazione stessa. Il tutto seguendo un ciclo di vita (lifecycle) che dura quanto serve a portare a termine il tutto. 
In Agile@School avremo quindi sei task force, sei gruppi di due o tre persone che prenderanno in carico le implementazioni e le relative analisi. Nel nostro caso avremo una task force per progetto, ed ogni progetto sarà una tesina differente da preparare entro i prossimi tre mesi.
La Kanban board
Vedendo l’insieme dei ragazzi come un grande team di circa venti persone, abbiamo deciso di organizzare la nostra Kanban board non solo con le colonne che identificano il processo di ogni elemento, bensì aggiungendo swimlane, ovvero linee orizzontali che distinguono ogni prima release di ogni progetto, e quindi, task force:
Sulla foto indicata ci sono tutti i termini propri di Visual Studio Team Service, e sono stati tutti descritti ai ragazzi. Abbiamo quindi un glossario comune, in modo da potersi esprimere con un linguaggio comune. Anche questo dà valore aggiunto.
Le personas
Ogni membro delle task force ha compilato una scheda appositamente preparata, per dare indicazioni interessanti su interessi, obbiettivi ed informazioni generali. Perché scrivere di sé? Perché conoscersi è il primo passo verso la costruzione di una fiducia reciproca e di trasparenza, necessarie per avere team solidi e produttivi. La scheda delle personas proposta, molto semplice, è la seguente:
Perché “ruolo nel team”? Perché volevamo capire anche l’interesse dei ragazzi. Si tratta di una forzatura, è vero, ma è interessante osservare come i partecipanti si vedono all’interno di una squadra. Alla fine, adattare la scheda porterà ad avere ancora più informazioni utili.
La customer journey
Al termine del percorso introduttivo, dopo aver condiviso il glossario e le idee sul progetto, abbiamo assegnato un lavoro importante ai ragazzi. Fare la customer journey del progetto che hanno in testa. Il compito non è semplice, poiché sarà necessario identificare le problematiche e i requisiti funzionali richiesti per l’applicazione. Ogni task force dovrà creare il “viaggio” dell’utilizzatore, con tanto di cambiamento di umore nei vari momenti e con l’indicazione dei punti più critici e di quelli che danno valore aggiunto.
Unitamente alla customer journey, nel prossimo incontro, andremo a creare la story map di ogni progetto, che utilizzeremo per aggiungere le attività sulla board. Da lì, inizieremo a sviluppare e a gestire ogni task force.
Le cerimonie
Abbiamo identificato un paio di cerimonie ereditate da Scrum, al fine di rendere l’esperienza dei partecipanti interessante anche a livello di rapporti interpersonali ed inter-task force. Il nostro obbiettivo è quello di fare una review dei progetti, per portare quell che in gergo chiamiamo Awareness (consapevolezza), in modo da rendere chiaro a tutti chi sta facendo cosa e come sta affrontando le problematiche. Il fine è quello di condividere anche l’esperienza ottenuta dalla risoluzione delle anomalie e degli impedimenti. Infine, una retrospettiva, per migliorare il processo incontro dopo incontro. A parte queste due, non serviranno “daily meeting” o altri momenti di incontro.
Per tutto il resto, il progetto rimane simile a quello dell’anno scorso. Utilizzeremo Slack, Visual Studio Team Services, e lasceremo la libertà ai ragazzi nella scelta degli strumenti di sviluppo. Saremo Gabriele ed io, anche se, come già indicato in un post precedente, vorremmo seriamente far partire il progetto in altre realtà, per chiunque fosse interessato, professori compresi!
Vedremo come proseguirà.
Come sempre,
Stay Tuned! 

Comments are closed.