Il dilemma del tentativo unico sul valore ignoto

Per quanto sia coinvolto ormai da molti anni nel mondo Agile, resto ancora spiazzato nello scoprire quanto sia difficile spiegare in parole semplici cosa sia “Agile”.

Qualche settimana fa sono stato coinvolto in una interessante discussione con un gruppo di manager, apparentemente lontani da questo mondo, e, parlando del più e del meno, ad un certo punto uno di loro mi ha chiesto: “convincimi che l’Agile è utile per quello che facciamo nel tempo che impiegheremmo ad attraversare dieci piani in ascensore”.

elevator pitch

Ok, al di là del mio velato sorriso relativamente all’Elevator Pitch, che molti di voi immagino conoscano, devo dire che condensare una risposta efficace in pochi secondi è stato più difficile del previsto.

A primo acchito ho risposto con una definizione che spesso sento usare da Giulio Roggero: “… un set di 4 valore e 12 principi che ci consentono di lavorare insieme in modo efficace ed efficiente”.

Nella mia mente sembrava una risposta chiara e limpida, ma il risultato ottenuto con il manager è stato piuttosto deludente, visto che lo stesso mi ha fatto notare che essa può essere applicata in modo praticamente identico a diversi approcci che sostengono le iniziative del business.

Cavolo… ha decisamente ragione!

Spesso siamo così immersi nel “nostro mondo” che fatichiamo a guardarci intorno e renderci conto che esistono anche altre opzioni che permettono di raggiungere risultati interessanti, in funzione del contesto Culturale in cui vengono applicate.

Resta il fatto che nei giorni a seguire ero rimasto con il cruccio di trovare una definizione o una metafora per avvallare la mia tesi con il manager in questione, e dopo diverse ipotesi ho tirato fuori il “One-Shot Dilemma” che voglio condividere con voi:

Hai a disposizione 1 euro e puoi investirlo in tre modi diversi: una bottiglina d’acqua [bisogno attuale], una penna [bisogno ricorrente] o un gratta e vinci [bisogno futuro]. Cosa scegli?

Il manager è restato sconcertato dalla domanda perché non ha colto il nesso tra le tre diverse scelte, apparentemente casuali e non associabili a problematiche di gestione (non ho chiaramente esplicitato il concetto di bisogno che sopra ho inserito tra parentesi). Dopo qualche secondo, la riposta è stata:

…onestamente non saprei… compro una bottiglina d’acqua così almeno mi disseto!”

dice

Alche, la mia reazione è stata:

Bingo!… è esattamente questo il punto: non puoi decidere cosa fare se non hai visione del bisogno da soddisfare e non hai gli strumenti adatti per contestualizzarlo. È come se sfidassi costantemente la fortuna, sperando che la tua scelta sia quella giusta.

Agile ti permette, invece, di utilizzare al meglio le risorse a tua disposizione, ottenendo valore contestuale da esse e riducendo il rischio “one-shot” perché aiuta a concentrarsi su obiettivi ragionevoli a breve termine, pur inseriti nel quadro generale.” 

La discussione è poi continuata su diversi aspetti di dettaglio che non vi racconto per non annoiarvi.

La considerazione che voglio condividere, però, è quella che in un momento in cui si comincia a parlare con insistenza di Business Agility, Modern Agile e similari, dove l’Agilità si “scrolla di dosso” quel legame forte con lo sviluppo software per divenire uno strumento con cui l’azienda può rispondere in modo più efficace alle perturbazioni di Mercato, dobbiamo imparare ad essere meno “tecnici” nelle nostre discussioni ed abbracciare un vocabolario che ci permetta di dialogare con successo con il nostro interlocutore (Ubiquitous Language!) in modo da far comprendere il Valore annesso al mondo Agile, Lean e DevOps.

Stay tuned J

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