Agile Montessori, lo sviluppo dell’Autonomia

Ogni volta che affrontiamo un cambiamento ci prepariamo (o dovremmo farlo) a percorrere un viaggio che ci porrà davanti a scelte, errori, e alla necessità di accettare compromessi in funzione della destinazione che si vuole raggiungere.

Il cambiamento è al contempo intrinsecamente destabilizzante fonte di enorme entusiasmo curiosità. Il cambiamento richiede sperimentazione, accettando gli ineludibili sbagli ed errori che si celano dietro ad esso, ma soprattutto è fondamentale individuare ed azionare le giuste leve per incoraggiare l’autonomia e non costringere le Persone, già spaventante dal solo pensiero del cambiamento stesso, a fare qualcosa che non sentono inizialmente loro e che percepiscono come imposta.

montessori authonomy

E qui ci riallacciamo al tema portante di questi approfondimenti, le analogie con il Metodo Montessori

La scienziata affronta in modo esplicito proprio il concetto di Autonomia, nello specifico l’Autonomia del Fare che sposa il principio inequivocabile e sempre valido alla base della sua filosofia: il bambino va educato a fare da solo.

L’autonomia [del bambino] si conquista con l’esperienza, imparando a risolvere problemi quotidiani grazie all’utilizzo di opportuni strumenti che concretizzano l’indipendenza, potendo contare su un ambiente che consenta di metterli in pratica.

Ogni aiuto non richiesto è un ostacolo allo sviluppo dell’autonomia.

Grazie all’autonomia si ha l’opportunità di esplorare, conoscere e conquistare il mondo esterno, costruendo relazioni sociali soddisfacenti con i il supporto di opportuni strumenti

Eric Berne, psicologo padre dell’Analisi Transazionale, ha sintetizzato come segue l’essenza dello sviluppo dell’autonomia, individuandone le radici nella propria infanzia:

“Man is born free, but one of the first things he learns is to do as he is told and he spends the rest of his life doing that. Thus his first enslavement is to his parents. He follows their instructions forevermore, retaining only in some cases, the right to choose his own methods and consoling himself with an illusion of autonomy.”

Sempre Berne afferma che l’autonomia si conquista quando si liberano o si recuperano tre capacità: consapevolezzaspontaneità ed intimità.

montessori personal responsability

La consapevolezza è intesa come la capacità di sfruttare i propri sensi, compreso l’intuito, per immergersi in quanto sta accadendo, proprio come un neonato. La spontaneità connota la capacità di scegliere tra una vasta gamma di opzioni senza condizionamenti. Con intimità, infine, si intende l’apertura alla condivisione con altre persone, esprimendo il naturale sentimento infantile di calore, tenerezza e vicinanza agli altri.

In tutto questo, il metodo Montessori fornisce alcuni suggerimenti per sviluppare l’autonomia fin da subito, suggerimenti che risultano fortemente validi anche nel contesto specifico delle trasformazioni Agili:

  • Non intervenire in continuazione, ma rendere i membri dell’organizzazione [i bambini] protagonisti attivi delle proprie azioni: mai sostituirsi a chi deve fare le cose. L’approccio da seguire è quello di lasciar sperimentare, anche se si intravede una forte possibilità di fallimento, comunicando implicitamente la propria fiducia e supportando il tutto grazie ad una adeguata preparazione dell’ambiente a contorno, senza annullare la possibilità di sbagliare. Sostituirsi a qualcuno è il modo migliore per distruggere la sua autostima e quanto di buono ottenuto fino a quel momento.
  • Supportare l’autonomia sin da dall’inizio [quando il bambino è molto piccolo], favorire un percorso che già dai primi passi sia funzionale alla crescita del seme dall’autonomia, comportandosi sempre come Coach e mai come Head of…, anche se si è alle prime armi.
  • Coinvolgere i membri dell’organizzazione [i bambini] nello svolgimento delle attività più elementari di ogni tipologia [domestiche]dalla preparazione di una sala per una retrospettiva all’attività di ordinamento degli ambienti di lavoro. Lean fa da maestro in questo con, ad esempio, la pratica delle 5S, ma il tutto è finalizzato a rendere autonome le Persone in tutte le attività, senza la necessità di supervisione.
  • Non lasciarsi influenzare dalle lamentele [dei bambini], bisogna avere la capacità di supportare la trasformazione con gentilezza ma sapersi far ascoltare quanto necessario, evitando il rischio di banalizzare e annullare l’utilità della propria azione: disponibili, ma non a disposizione!

Il tutto deve essere armonizzato controllando lo stato d’Ansia che si rischia di generare: qualunque sia il percorso che scegliamo, l’azione di un coach non deve creare ansia nelle persone che lo percorrono, ed egli stesso non deve avere l’ansia da prestazione, ma essere allineato con i ritmi ed i risultati propri del team o dell’organizzazione che sta supportando.

In conclusione, possiamo affermare che una Persona autonoma è una persona spontanea flessibile, ma non follemente impulsiva, in grado di cogliere le diverse opzioni disponibili e usare quanto sembra più opportuno nella situazione specifica in funzione del contesto e dell’obiettivo relativo: choice you Way of Working(WoW)!

Stay tuned J

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