Agile Montessori, attività sostenibili

Tutti siamo stati studenti e tutti sappiamo quanto sia frustrante, una volta tornati a casa, non poter godere di quel senso di libertà fugacemente assaporato, perché ci si deve mettere subito sui libri per i fantomatici compiti a casa!

agilemontessori homework

È una situazione classica in cui si prova a tenere impegnata la persona (studente) per tutta la giornata, con la convinzione che il suo scopo naturale sia quello di essere il più produttivo possibile, indipendentemente da tutto.

Le scuole Montessoriadottano un principio diametralmente opposto: “no compiti a casa!”. 

Ai più potrà sembrare una cosa strana, poco comune, ma l’idea di fondo è che sono i bambini stessi, spontaneamente, anche se lontani da scuola, a volersi occupare di ciò che li interessa. In pratica, il processo di apprendimento si estende nel proprio ambiente naturale, dove gli spazi e i materiali sono ancora più personali e plasmati sull’IO del bambino. Questo accade però, solo se il bambino ha voglia di farlo, altrimenti è libero di utilizzare il proprio tempo per altro, per le attività che ritiene meritevoli della sua attenzione.

Di fatto, non viene esercitata alcuna costrizione o alcun aspetto obbligatorio, cosa che contraddistingue lo spirito del piacere di imparare intrinseco nell’approccio Montessoriano, mettendo al centro il bambino invece di renderlo schiavo di un modello di istruzione estremamente prescrittivo e generalista.

Cosa succede se proviamo a “forzare” tutto questo? Se costringiamo gli studenti a fare ore di compiti a casa? L’impegno profuso diminuisce costantemente, fino ad avere un picco di discesa definitivo che rende le attività svolte molto superficiali. Inoltre, lo stesso non riuscirà a “ricaricarsi” e questo si ripercuoterà inevitabilmente il giorno dopo a scuola, creando un circolo vizioso che trascinerà l’apprendimento nella direzione opposta rispetto alle premesse che lo ha generato.

Se ci catapultiamo nel mondo Agile, il riferimento che immediatamente salta all’occhio è l’ottavo Principio:

I processi agili promuovono uno sviluppo sostenibile.
Gli sponsor, gli sviluppatori e gli utenti dovrebbero essere in grado di mantenere indefinitamente un ritmo costante.

In pratica, dobbiamo essere in grado di identificare il nostro ritmo per poterci esprimere al massimo nelle attività che affrontiamo. Se, al contrario, proviamo a “spremere” continuamente tutte le nostre energie, ci ritroveremo ben presto ad osservare un inesorabile calo di produttività che avrà un effetto devastante su noi stessi, prim’ancora che sul nostro lavoro.

agilemontessori overtime productivity

Productivity and Overtime

Come ripetiamo sempre, il cuore dell’Agilità è nelle evidenze e nei feedback, per cui i team provano continuamente a tarare il proprio ritmo, anche utilizzando strumenti o tecniche di cui spesso si dimentica la reale essenza. Si pensi al WIP limit (Work in Progress limit) di Kanban: il suo scopo nobile è proprio quello di trovare il ritmo di lavoro sostenibile dal team. Peccato, però, che spesso venga utilizzato per “valutare” il team dall’esterno, comparando, ad intervalli di tempo regolari, il numero di task attivi parallelamente: più task, più si è bravi. Niente di più errato e forviante può essere fatto… anzi si.. fare la stessa comparazione tra due team diversi!

Stesso discorso, spesso ancora più marcato, per la Velocity: “ma il Red Team ha una velocity più bassa del Blue Team, quindi sono più bravi!” nulla di più insensato! La velocity è del team per il team, da usare solo per Improvement e non per comparazioni relative. Se il team volesse fare il “furbetto”, basterebbe aumentare le stime e la situazione si ribalterebbe.

agilemontessori velocity wrong

La realtà è che i “veri” team Agili guardano alla produttività, o meglio ancora al Valore generato, di qualità e sostenibile, altrimenti si rischia di spezzare quella “magia” che permette ad un team di essere il cuore pulsante di una organizzazione.

Stay tuned J

Comments are closed.