Author Archives: Alessandro Alpi

Agile@school – Parte il progetto all’IIS Viola/Marchesini. Rovigo

Grazie a Michele Ferracin, con cui ho stretto amicizia e collaborazione ormai da qualche mese, il progetto Agile@School ha aperto i battenti anche nel nord Italia, precisamente a Rovigo all’IIS Viola/Marchesini.

Michele, anch’esso membro gi getlatestversion.it, ha portato il nostro progetto in una nuova scuola, e vedremo col tempo che succederà, anche se sono certo che sarà un successo, visto quanto successo a Parma gli anni precedenti.
L’idea è quella di creare una community, e ricordo a tutti i potenziali interessati di leggere questo mio post, in cui sottolineo le caratteristiche del progetto e come fare per aderire.
La cronistoria inizia qui.
E siamo già alla seconda lezione.

Spero vivamente che la cosa appassioni sia gli studenti, sia le scuole, sia i tecnici, che come noi, vogliono proporre un nuovo modo di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro.

Stay Tuned! 

Agile@school – Parte il progetto all’IIS Viola/Marchesini. Rovigo

Grazie a Michele Ferracin, con cui ho stretto amicizia e collaborazione ormai da qualche mese, il progetto Agile@School ha aperto i battenti anche nel nord Italia, precisamente a Rovigo all’IIS Viola/Marchesini.

Michele, anch’esso membro gi getlatestversion.it, ha portato il nostro progetto in una nuova scuola, e vedremo col tempo che succederà, anche se sono certo che sarà un successo, visto quanto successo a Parma gli anni precedenti.
L’idea è quella di creare una community, e ricordo a tutti i potenziali interessati di leggere questo mio post, in cui sottolineo le caratteristiche del progetto e come fare per aderire.
La cronistoria inizia qui.
E siamo già alla seconda lezione.

Spero vivamente che la cosa appassioni sia gli studenti, sia le scuole, sia i tecnici, che come noi, vogliono proporre un nuovo modo di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro.

Stay Tuned! 

DevOpsHeroes, ci vediamo l’anno prossimo!

Dettagli dell’evento

DevOpsHeroes è stato un grande evento. Non ci aspettavamo così tante persone e, soprattutto, non potevamo immaginare dei feedback così positivi nel complesso. I numeri:

  • Iscritti: 150
  • Partecipanti: 93
  • drop: 38%

Provenienza dei presenti:

partecipanti-geografia.png

Soddisfazione dei partecipanti

Qui di seguito un grafico a radar che riassume il vostro gradimento in materia di data dell’evento, location, sessioni, speaker, ristorazione, accoglienza ed allestimento/kit di benvenuto:

soddisfazione

Un bel 4/5, molto alto nel complesso. Il tutto è rafforzato dalle risposte alle domande seguenti:

  • Tornerai?
    • Certamente, 26%
    • Molto probabilmente, 52%
    • Probabilmente sì, 20%
  • Suggerirai l’evento ai tuoi amici?
    • Certamente, 59%
    • Molto probabilmente sì, 32%
    • Probabilmente sì, 9%

E pensate che per l’87% dei partecipanti era la prima volta a DevOpsHeroes.

Altre considerazioni

Sappiamo che dovremo lavorare ancora e ancora per l’edizione del prossimo anno, sia in termini di organizzazione che di idee e di format. Tuttavia, possiamo dire di aver fatto molto bene. Un’ottima location ci ha aiutato a rendere il tutto molto professionale. 

Una nota positiva sono i feedback ricevuti. Il numero è praticamente identico a quello atteso (numero dei partecipanti x numero di sessioni seguite) e ciò ha dato a noi la possibilità di usare i risultati come “la vera sorgente” di ogni suggerimento.

Parlando di sessioni tecniche, includendo la stupenda speech di Martin Woodward, abbiamo ricevuto una serie di importantissimi suggerimenti. Lo sapevamo già prima, gli speaker sono di livello molto alto e hanno una passione al di fuori del comune. Ma, senza i sondaggi, come potremmo migliorarci? Ed è proprio qui che arriva il bello; le ultime due nottate le ho passate a sfogliare i bigliettini lasciati da voi, mentre il mio piccolo dormiva (per quel poco tempo, ecco). Ogni foglietto portava con sé le seguenti domande:

  • La sessione ha soddisfatto le tue aspettative?
  • Quanto era interessante?
  • Quanto è stata importante per te?
  • Come valuti la qualità della presentazione?
  • Com’è stato lo speaker? Divertente, Esperto, Insegnante, Motivatore, Oratore?

Ancora una volta un grafico a radar mostra i risultati.

screen-shot-2017-10-28-at-02-07-53-e1509149570123.png

Dai risultati, gli speaker italiani sembrano essere esperti, oratori e addirittura qualche volta divertenti.

Conslusioni:

Siamo molto orgogliosi della seconda edizione di DevOpsHeroes. Engage IT Services e Upgrade hanno fatto un bel lavoro insieme. Speriamo si possa proseguire nella collaborazione (grazie Riccardo Rolando e Andrea Cannilla). Un ringraziamento speciale va a Martin Woodward che ha “attraversato i sette mari” per raggiungerci a Parma, e al nostro sponsor HPE che ci ha consentito di organizzare l’evento per intero. Ancora un grazie va a Silvio Di Benedetto e Giuliano Latini, che hanno seguito la parte di registrazione e di interviste, che vedrete presto qui.

Non esitate a scaricare il materiale di DevOpsHeroes nella sezione dedicata sul sito.

Per ultime, ma non per importanza, le nostre community GetLatestVersion.it, DotDotNet.org e WindowServer.it grazie alle quali eventi come questo sono possibili in realtà come la nostra.

Che dire, ci vediamo l’anno prossimo e…

Stay Tuned! 

DevOpsHeroes, ci vediamo l’anno prossimo!

Dettagli dell’evento

DevOpsHeroes è stato un grande evento. Non ci aspettavamo così tante persone e, soprattutto, non potevamo immaginare dei feedback così positivi nel complesso. I numeri:

  • Iscritti: 150
  • Partecipanti: 93
  • drop: 38%

Provenienza dei presenti:

partecipanti-geografia.png

Soddisfazione dei partecipanti

Qui di seguito un grafico a radar che riassume il vostro gradimento in materia di data dell’evento, location, sessioni, speaker, ristorazione, accoglienza ed allestimento/kit di benvenuto:

soddisfazione

Un bel 4/5, molto alto nel complesso. Il tutto è rafforzato dalle risposte alle domande seguenti:

  • Tornerai?
    • Certamente, 26%
    • Molto probabilmente, 52%
    • Probabilmente sì, 20%
  • Suggerirai l’evento ai tuoi amici?
    • Certamente, 59%
    • Molto probabilmente sì, 32%
    • Probabilmente sì, 9%

E pensate che per l’87% dei partecipanti era la prima volta a DevOpsHeroes.

Altre considerazioni

Sappiamo che dovremo lavorare ancora e ancora per l’edizione del prossimo anno, sia in termini di organizzazione che di idee e di format. Tuttavia, possiamo dire di aver fatto molto bene. Un’ottima location ci ha aiutato a rendere il tutto molto professionale. 

Una nota positiva sono i feedback ricevuti. Il numero è praticamente identico a quello atteso (numero dei partecipanti x numero di sessioni seguite) e ciò ha dato a noi la possibilità di usare i risultati come “la vera sorgente” di ogni suggerimento.

Parlando di sessioni tecniche, includendo la stupenda speech di Martin Woodward, abbiamo ricevuto una serie di importantissimi suggerimenti. Lo sapevamo già prima, gli speaker sono di livello molto alto e hanno una passione al di fuori del comune. Ma, senza i sondaggi, come potremmo migliorarci? Ed è proprio qui che arriva il bello; le ultime due nottate le ho passate a sfogliare i bigliettini lasciati da voi, mentre il mio piccolo dormiva (per quel poco tempo, ecco). Ogni foglietto portava con sé le seguenti domande:

  • La sessione ha soddisfatto le tue aspettative?
  • Quanto era interessante?
  • Quanto è stata importante per te?
  • Come valuti la qualità della presentazione?
  • Com’è stato lo speaker? Divertente, Esperto, Insegnante, Motivatore, Oratore?

Ancora una volta un grafico a radar mostra i risultati.

screen-shot-2017-10-28-at-02-07-53-e1509149570123.png

Dai risultati, gli speaker italiani sembrano essere esperti, oratori e addirittura qualche volta divertenti.

Conslusioni:

Siamo molto orgogliosi della seconda edizione di DevOpsHeroes. Engage IT Services e Upgrade hanno fatto un bel lavoro insieme. Speriamo si possa proseguire nella collaborazione (grazie Riccardo Rolando e Andrea Cannilla). Un ringraziamento speciale va a Martin Woodward che ha “attraversato i sette mari” per raggiungerci a Parma, e al nostro sponsor HPE che ci ha consentito di organizzare l’evento per intero. Ancora un grazie va a Silvio Di Benedetto e Giuliano Latini, che hanno seguito la parte di registrazione e di interviste, che vedrete presto qui.

Non esitate a scaricare il materiale di DevOpsHeroes nella sezione dedicata sul sito.

Per ultime, ma non per importanza, le nostre community GetLatestVersion.it, DotDotNet.org e WindowServer.it grazie alle quali eventi come questo sono possibili in realtà come la nostra.

Che dire, ci vediamo l’anno prossimo e…

Stay Tuned! 

DevOpsHeroes 2017 e SQL Saturday Parma 2017 alle porte

Settembre, un mese il cui inizio segna la partenza di tante cose. I bambini ricominciano la scuola, le aziende iniziano a riconsiderare investimenti, i progetti e gli eventi tornano a bussare alle nostre porte.

Come sapete, io amo veramente creare progetti ed organizzare eventi. Ma in questo post voglio focalizzarmi sui nostri due appuntamenti fissi e su quanto io sia veramente orgoglioso dei risultati degli ultimi quattro anni. Il tutto è stato possibile grazie alle community, agli sponsor, agli aiutanti presso le location, ai miei collaboratori. Ho organizzato per quattro anni i SQL Saturday di Parma, dal 2014 al 2016, trasformando la nostra piccola cittadina in una città firmata SQL Server. Chi l’avrebbe pensato possibile? Beh, a onor del vero, io ci speravo, ma un risultato come quello ottenuto nel tempo, no di certo. Il fallimento, quando si affrontano “missioni” come queste, è sempre dietro l’angolo. E invece, è partito come una “quest” da RPG per arrivare al SQL Saturday che conosciamo, che batte i record di presenza e che dimostra quanto Parma e i suoi cittadini siano vicini alla tecnologia e condividano la voglia di vivere una giornata di esperienze tecnologiche comuni. Una cosa di cui sicuramente andare fieri!

LocandinaSqlSaturdayParma2017

Tuttavia, due anni fa, ho sentito la necessità di creare un nuovo evento, che avesse la finalità di portare un nuovo modo di pensare l’IT ed i ruoli (almeno, all’epoca non andava tanto di moda in Italia, per quanto vedevo anche nelle mie esperienze professionali da consulente). Ed è stato proprio il periodo in cui il termine DevOps si è fatto sentire. Il problema era trasformare una buzzword ricca di rumori e di errati accostamenti concettuali in un termine che esprimesse profondamente una cultura, un modo di lavorare e di vivere in azienda, un approccio fondamentale non solo operativo. Combinando la mia passione per i Simpson (soprattutto per Homer) e DevOps, mi sono inventato DOH (esclamazione di Homer) ovvero DevOpsHeroes. E oggi, per il secondo anno consecutivo, le figure della parte Operation, i DBA, i PMO, i Developer verranno a Parma a condividere le proprie esperienze, relativamente a metodologie applicate, integrazione e cooperazione tra persone, al fine di rendere l’IT un’entità più produttiva ed efficiente, ma senza perdere di vista la qualità.

DOH_logo

Dopo l’introduzione, lasciatemi indicare i dettagli dei due eventi, dal più vicino al più distante nel tempo:

DevOpsHeroes 2017 – Parma (http://www.devops-heroes.net/)

Sql Saturday 2017 – Parma (http://www.sqlsaturday.com/675)

  • Data e Location: Saturday, 18th November @ Univeristy of Parma
  • Hashtag: #SQLSAT675
  • Costo di ingresso: free
  • Durata: dalle 8 (registrazione fino alle 9) alle 18.30
  • Registrazione: https://www.sqlsaturday.com/675/registernow.aspx
  • Durante la registrazione:
    • Utilizzerete SpeedPASS
    • Riceverete il lunch ticket
    • Riceverete il welcome kit
  • Lingue: ITA/ENG 

Cosa il futuro ci riserverà in materia di eventi a Parma? Potrei aggiungere un evento IoT, ad esempio, visto che giocando con Raspberry Pi3 e con i ragazzi di Agile@School, mi sono fatto un’idea di come il mondo si muoverà a breve (devo essere pronto anche col mio piccolo Giulio eh, io avevo i lego, lui chissà cosa avrà, oltre a quelli ovviamente  )

Oppure potremmo aggiungere un format, come un evento TED ad esempio. Chi lo sa! Tuttavia credo che avrò tutto l’aiuto possibile, così come quest’anno è successo. Sono partito praticamente da solo il primo anno e oggi siamo sei. Ancora una cosa di cui essere orgogliosi.

Stay tuned! 

Agile@School – Questa è la fine, per quest’anno

Tutte le buone cose hanno una fine, giusto? Il progetto Agile@School 2017 non fa eccezione. Ma nessun problema, abbiamo una grande notizia! Fra poco diventerò papà, e non posso sapere quanto tempo potrò investire in progetti come questi (anche se, di certo, non mi fermerò) ma, a partire dall’anno scolastico 2017/2018, molto probabilmente, avremo nell’equipaggio anche Michele Ferracin, un amico anch’esso membro di GetLatestVersion.it. Michele sta prendendo contatti con le scuole nel comune di Rovigo per portare Agile@School nel nord Italia. Abbiamo raggiunto l’obbiettivo “Portare il progetto in almeno due città” 
Ma le buone notizie non sono finite. Infatti, quest’anno posso dire di aver seguito ragazzi con una passione infinita per l’informatica e le nuove tecnologie. Ma questo lo sapete già, come descritto nel precedente post.
Gli esami di maturità stanno terminando, ma poco prima della fatidica data, gli studenti erano pronti e sul pezzo. Ed ecco cosa è stato presentato:

Software e Tecnologia

Il team Messinesi (Amanda e Alex) hanno preparato una presentazione in Prezi il cui obbiettivo è quello di mostrare gli strumenti coinvolti nello sviluppo della loro chat. In aggiunta, con l’ausilio di più dispositivi (si parla di portatili), la commissione ha potuto provare la loro applicazione real time.


Intelligenza Artificiale e Bot

Il team Random (Thomas e Luca) ed il team The Scrubs (Enea e Sebastiano) hanno creato tre mini pitch video per presentare il loro lavoro, con:

– un’introduzione a mo’ di presentazione (via Prezi e Power point)
– una spiegazione semplice per descrivere le tecnologie usate “dietro le quinte”
– un paio di interviste fatte a sè stessi

IoT

Il team Domotic (Nicodemo e Mattia) e il team Bar Santa (Simone e Mirko) hanno mostrato il funzionamento della loro Smart House e della loro automobile radiocomandata, anche con l’ausilio di questi video:


Cognitive Services

Il team Human Recognizers (Marco e Francesco) ha presentato un mini sito web ed un video di funzionamento dell’applicazione di riconoscimento facciale. Dimostrano come una webcam riconosce l’umore e le facce, partendo anche da una foto. Il tutto con un’applicazione mobile.


Questa è la loro presentazione Prezi.

Come avete potuto constatare, tutti hanno lavorato veramente bene. E questo è il diploma di quest’anno, come attestato della fine del progetto:


Quest’anno abbiamo raggiunto degli ottimi risultati e noi “coach” siamo veramente fieri del lavoro svolto insieme. Abbiamo anche chiesto un sondaggio, per carpire il gradimento del progetto:


Ed ora, un grosso “in bocca al lupo” a tutti i ragazzi, perchè l’esame passato è solo il primo che affronteranno! 

Stay tuned 

Agile@School 2017 – Quando i progetti diventano realtà

L’ulitmo appuntamento coi ragazzi a scuola è stato veramente appagante. Mi sarei aspettato seri problemi da risolvere, questioni da affrontare. E invece è andato tutto bene. Questo è il motivo per il quale qui di seguito allegherò tante immagini. Credo proprio che sia il miglior metodo per descrivere come gli studenti stanno realizzando le loro idee. Ricordiamoci tutti però che stiamo parlando di diciottenni e non di startup!

Dicevamo, le immagini parlano più di tante parole. Ma ecco i team:

Il team I Messinesi (Alex e Amanda) sta sviluppando una chat collaborativa real time, simile al famoso Slack. Oltre a realizzare il client, lo scopo dei ragazzi è quello di approfondire le conoscenze sulle tecnologie usate nel mondo del lavoro, come il .net framework, i pattern MVC e SignalR. In parallelo a questo progetto, infatti, i due stanno seguendo un corso sull’utilizzo di Visual Studio in modo da essere preparati al mondo dello sviluppo. Il nome del progetto è Notify.

 

Il team Random (Thomas e Luca) sta creando un bot a linguaggio naturale senza intelligenza artificiale, almeno per la prima release. Esso risponde automaticamente a domande relative agli scrittori italiani del passato. Mostra link, informazioni testuali ed immagini dell’autore richiesto. Ovviamente, l’utente può “chiacchierare” con il bot, che ad oggi sembra capire molto bene il dialogo. Il nome del progetto è Italian Authors ed è stato implementato su Wit.ai. Infine, potrà essere interfacciato a Facebook Messenger via Heroku. 


Il team Scrubs (Enea e Sebastiano) sta creando un bot a linguaggio naturale senza intelligenza artificiale, almeno per la prima release. Esso risponde automaticamente a domande relative a due argomenti che tutti noi dovrebbero approfondire, visto il loro calibro e i vantaggi che possono derivare. Parliamo di Sport e fotografia. Il bot mostra link, informazioni testuali ed immagini in base al percorso scelto dall’utente. Ovviamente, l’utente stesso può interagire con il bot. Il nome del progetto è CPP ed è stato implementato su Wit.ai. Infine, potrà essere interfacciato a Facebook Messenger via Heroku anch’esso. 
 


Il team Domotic (Nicodemo e Mattia), come il nome stesso descrive, sta realizzando un’applicazione real time che interagisce con un prototipo di “Smart House”. Con un semplice tap sul cellulare è possibile aprire e chiudere porte e finestre, accendere e spegnere le luci, ed, insomma, interagire con la casa. In questa release non è possibile pulire i pavimenti in automatico, ma per questo consiglio ai ragazzi di interagire con un robot in futuro . Il nome del progetto è Future House ed è stato creato utilizzando Arduino e php soprattutto.

 

Il team Human’s Recognizer (Marco e Francesco) sta creando un’app Android che, partendo da alcune fotografie di persone, ritorna informazioni sull’età e l’umore, stampando un messaggio di reazione in base all’umore stesso. Importantissima anche la gestione della privacy del dato, argomento sempre più importante ai giorni nostri. Il nome del progetto è iFinder ed utilizza lo sdk di Android e la Face API di Microsoft. 

Il team Bar Santa (Simone e Mirco) sta facendo invece “hacking” di una automobile radiocomandata. Il risultato è una super car con una videocamera a bordo, servomotori per le ruote, sensori e via discorrendo. Il tutto è racchiuso in una carrozzeria disegnata dai ragazzi, prodotta con la stampante 3D della scuola. Il nome del progetto è, appunto, Super Car (ricordate Kit?) ed è stata implementata sfruttando Raspberry Pi3 e Python come linguaggio di programmazione.

 

Infine, non voglio annoiarvi cL’ulitmo appuntamento coi ragazzi a scuola è stato veramente appagante. Mi sarei aspettato seri problemi da risolvere, questioni da affrontare. E invece è andato tutto bene. Questo è il motivo per il quale qui di seguito allegherò tante immagini. Credo proprio che sia il miglior metodo per descrivere come gli studenti stanno realizzando le loro idee. Ricordiamoci tutti però che stiamo parlando di diciottenni e non di startup!
 

Cosa posso dire? FANTASTICO! Questo è l’umore che ho proprio adesso. Sono contento perchè credo che gli studenti “spaccheranno” all’esame . Il prossimo post vi mostrerà i pitch video che stanno creando. Sono molto ansioso di vedere il lavoro, ma devo stare zitto, altrimenti rischio di fare spoiler, quindi…

Stay Tuned! 

Agile@School 2017 – I progetti

Sabato scorso, con i team definiti nell’incontro precedente, abbiamo parlato di analisi dei requisiti, partendo dalla customer journey che gli studenti hanno creato appositamente. Come mi aspettavo, quest’ultimo compito è risultato più arduo di quanto i ragazzi credessero. Non è infatti facile avere le idee chiare su quello che si vuole ottenere, anche se l’idea di fondo del progetto è apparentemente solida. Parlandone insieme e facendosi qualche domanda in più a mo’ di brainstorming, sono emerse tutte le normali lacune di chi non è abituato a pensare a veri progetti. 

Risultato? Non avevamo nemmeno una customer journey.
Come fare? Semplice, Gabriele ed io abbiamo seguito team per team, sia dando consigli sul “cosa fare” per chi era a corto di idee, sia discutendo la forma da seguire per ottenere risultati efficaci.
Come in ogni percorso, abbiamo perso un paio di ragazzi, i quali hanno preferito seguire un iter solitario. Parlo anche di queste persone perchè, nonostante la strada intrapresa, sono stati con noi, e ci hanno pure aiutato a costruire le board di cui parleremo a breve. Il tutto nello spirito di aiuto e condivisione. Ed è decisamente importante; un valore aggiunto non da poco. 
Possiamo dire di avere infine sei squadre, con altrettanti progetti:
Come si vede nella foto, il primo step è stato raccogliere una board. L’idea è quella di fare la story map, ovvero una bacheca in cui apporre post-it di colore differente, con la quale descrivere le funzionalità del software (o di altro, come l’utilizzo di hardware, il dialogo di bot, ecc.). Si tratta di un’implementazione molto semplice, se si conoscono già le funzionalità da offrire. Immaginate di avere una linea principale in cui rappresentare le feature principali ed almeno una secondaria in cui indicare le attività da implementare. Orizzontalmente le feature, e verticalmente il loro sviluppo. In verticale anche la profondità fino a cui arrivare, versione per versione. Ecco come appare:
La riga a matita, la quale esclude l’ultimo post-it blu, è la v1.0. Al di sotto di essa, la 2.0.
Dalla board ricaveremo le epiche e i PBI da aggiungere a Visual Studio Team Services, in modo da creare una rappresentazione virtuale della stessa. Utilizzeremo anche la funzionalità denominata swimlane, al fine di creare all’interno dello stesso spazio più board, una per ogni progetto/team. 
Da qui si inizierà con il vero sviluppo e con la riorganizzazione delle bacheche quando e laddove richiesto. I presupposti ci sono, le idee sono buone ed anche l’innovazione è presente nei pensieri dei ragazzi. Avremo, se tutto andrà come dovrebbe, un’automobile intelligente comandata da smartphone (Raspberry), un sistema di allarme domestico (Arduino), un paio di chatbot (senza intelligenza artificiale), una chat per la produttività dei team ed un progetto di riconoscimento facciale. Da rimanere a bocca aperta! Il problema è: “ce la faremo?”, proviamoci!
Stay tuned! 

Agile@School 2017 – Primo incontro

Il progetto Agile@School è ufficialmente ricominciato. E rispetto all’anno scorso, con una marcia in più, vista la grande partecipazione. Quasi una ventina di persone, tante idee e progetti, tanti team e quindi, cambiamento di metodologia. 

L’anno scorso abbiamo introdotto il concetto di Scrum ed i relativi principi e pratiche. Questa volta abbiamo pensato, proprio per la natura distribuita dei partecipanti, di passare a Kanban. Senza entrare troppo nel dettaglio metodologico, avremo:
– Alcuni micro team, che chiameremo “task force”, prendendo spunto da un termine usato (in modo diverso in realtà) da Mauro Servienti nelle sue slide sul suo lavoro in Particular
– Una Kanban board
– La definizione delle personas
– La definizione della customer journey e di una Story Map
– Alcune cerimonie utili all’allineamento delle persone nel complesso
Le task force
Come detto in precedenza, il termine è stato preso da un’interessantissima sessione di Mauro Servienti, in cui si racconta la sua esperienza sul suo posto di lavoro, una realtà molto distribuita, anche geograficamente, che necessita di una gestione ben studiata. Nelle slide si parla di task force per indicare un elenco di “volontari” che si uniscono per risolvere un problema (o una issue). Ogni task force effettua un meeting per capire come e cosa fare al fine di portare l’elemento dal backlog fino alla completa implementazione e, ovviamente, inizia a lavorare per portare a compimento l’implementazione stessa. Il tutto seguendo un ciclo di vita (lifecycle) che dura quanto serve a portare a termine il tutto. 
In Agile@School avremo quindi sei task force, sei gruppi di due o tre persone che prenderanno in carico le implementazioni e le relative analisi. Nel nostro caso avremo una task force per progetto, ed ogni progetto sarà una tesina differente da preparare entro i prossimi tre mesi.
La Kanban board
Vedendo l’insieme dei ragazzi come un grande team di circa venti persone, abbiamo deciso di organizzare la nostra Kanban board non solo con le colonne che identificano il processo di ogni elemento, bensì aggiungendo swimlane, ovvero linee orizzontali che distinguono ogni prima release di ogni progetto, e quindi, task force:
Sulla foto indicata ci sono tutti i termini propri di Visual Studio Team Service, e sono stati tutti descritti ai ragazzi. Abbiamo quindi un glossario comune, in modo da potersi esprimere con un linguaggio comune. Anche questo dà valore aggiunto.
Le personas
Ogni membro delle task force ha compilato una scheda appositamente preparata, per dare indicazioni interessanti su interessi, obbiettivi ed informazioni generali. Perché scrivere di sé? Perché conoscersi è il primo passo verso la costruzione di una fiducia reciproca e di trasparenza, necessarie per avere team solidi e produttivi. La scheda delle personas proposta, molto semplice, è la seguente:
Perché “ruolo nel team”? Perché volevamo capire anche l’interesse dei ragazzi. Si tratta di una forzatura, è vero, ma è interessante osservare come i partecipanti si vedono all’interno di una squadra. Alla fine, adattare la scheda porterà ad avere ancora più informazioni utili.
La customer journey
Al termine del percorso introduttivo, dopo aver condiviso il glossario e le idee sul progetto, abbiamo assegnato un lavoro importante ai ragazzi. Fare la customer journey del progetto che hanno in testa. Il compito non è semplice, poiché sarà necessario identificare le problematiche e i requisiti funzionali richiesti per l’applicazione. Ogni task force dovrà creare il “viaggio” dell’utilizzatore, con tanto di cambiamento di umore nei vari momenti e con l’indicazione dei punti più critici e di quelli che danno valore aggiunto.
Unitamente alla customer journey, nel prossimo incontro, andremo a creare la story map di ogni progetto, che utilizzeremo per aggiungere le attività sulla board. Da lì, inizieremo a sviluppare e a gestire ogni task force.
Le cerimonie
Abbiamo identificato un paio di cerimonie ereditate da Scrum, al fine di rendere l’esperienza dei partecipanti interessante anche a livello di rapporti interpersonali ed inter-task force. Il nostro obbiettivo è quello di fare una review dei progetti, per portare quell che in gergo chiamiamo Awareness (consapevolezza), in modo da rendere chiaro a tutti chi sta facendo cosa e come sta affrontando le problematiche. Il fine è quello di condividere anche l’esperienza ottenuta dalla risoluzione delle anomalie e degli impedimenti. Infine, una retrospettiva, per migliorare il processo incontro dopo incontro. A parte queste due, non serviranno “daily meeting” o altri momenti di incontro.
Per tutto il resto, il progetto rimane simile a quello dell’anno scorso. Utilizzeremo Slack, Visual Studio Team Services, e lasceremo la libertà ai ragazzi nella scelta degli strumenti di sviluppo. Saremo Gabriele ed io, anche se, come già indicato in un post precedente, vorremmo seriamente far partire il progetto in altre realtà, per chiunque fosse interessato, professori compresi!
Vedremo come proseguirà.
Come sempre,
Stay Tuned! 

Agile@School, si ricomincia!

Agile@School è un progetto nato l’anno scorso, per ora seguito solo dal sottoscritto e da pochi altri amici che mi hanno aiutato nello svolgimento delle attività. Tuttavia, seppure l’anno scorso fosse stato totalmente sperimentale, credo che possa diventare sempre più interessante, soprattutto se condiviso con chi vorrebbe partecipare.

Ad oggi non abbiamo nemmeno un sito che descriva di cosa si tratta, anche perchè non abbiamo ancora definito un reale contesto ed un insieme di step da seguire. Ed è proprio per questo che scrivo il post. Oltre a descrivere ed aggiungere dettagli su qualcosa che può diventare importante, sono qui a chiederVi disponibilità di partecipazione, ovunque vi troviate sul territorio nazionale. Ma andiamo per passo.
Cos’è Agile@School?
Si tratta di un’idea che si pone come obbiettivo quello di portare le metodologie Agili (a scelta di chi segue il progetto stesso in accordo con la scuola) all’interno di istituti di scuola superiore o di media inferiore (anche questo a scelta) al fine di gestire progetti scolastici, quali ad esempio tesine di esame, progetti paralleli, sviluppo di idee utili all’istituto stesso, e via discorrendo.
Ok, ma cosa si deve fare?
Seppure l’organizzazione sia in mano a chi si prende l’onere (e l’onore) di seguire il progetto, l’esperienza che ho avuto l’anno scorso mi permette di dare un paio di dritte:
– crearsi una board (con Trello, ad esempio)
– trovare un aiutante per le volte in cui ci si riuinisce con la scuola
– creare un team con una chat collaborativa (con Slack, ad esempio)
– concordare con i professori un referente a scuola
– prepararsi una sessioncina di 4/5 slide da presentare agli studenti, sessione semplice ed accattivante, non tediosa e già formativa (quello viene dopo)
– organizzare un primo incontro illustrativo per selezionare il team da seguire (il numero degli studenti è selezionato dai docenti stessi)
– cercare di seguire un team di massimo 7/8 persone, ma se la scuola ne offre di più, provare a fare due team, aumentando gli aiutanti (consiglio di partire con uno)
– organizzare con i prof. le date e le periodicità di incontro per seguire con il metodo scelto (Scrum, Kanban, ecc..) da coach
– istruire il vostro aiutante come un facilitatore, tipo uno ScrumMaster, per seguire insieme la “cosa” da esterni
– selezionare i ruoli nel team e determinare l’area di lavoro comune
– postare ogni incontro sul vostro blog (più social FB, Twitter, LinkedIn, ecc.)
Chi può aiutare?
Chiunque abbia voglia di impararsi le basi dell’agile (meglio se ha già esperienza) e soprattutto chi è già nel mondo del lavoro, il che aiuta davvero a capire come comportarsi. 
C’è una community?
L’unica community che, ad oggi, segue questa cosa, è GetLatestVersion.it, con la quale stiamo provando a promuovere questo progetto dal nord al sud Italia.
Periodo?
Questo è il periodo migliore per partire. L’inizio dell’anno. Ma possiamo intanto parlarne insieme in una call di pochi minuti per ulteriori delucidazioni.
Futuro?
Nel futuro penseremo a come accentrare le informazioni per realizzare un vero e proprio progetto con relativo Sito (e anche qui vedremo se usare strumenti comuni o meno). Una volta che avremo poi almeno un paio di realtà in più, faremo il nostro team su chat collaborativa (probabilmente Slack).

Contatti?
Alessandro Alpi (Io), Gabriele Etta (il mio aiutante), tutta la community di GetLatestVersion.it

Vi aspetto, in questo progetto credo davvero tanto, visto anche il successo dell’anno scorso!

Stay tuned! :)