Thoughtland,la Terra del Pensiero

idea mini Lean Startup presuppone che al neo imprenditore si sia “accesa la lampadina”, ovvero che abbia maturato un’idea che ritiene vincente e per la quale è disposto a mettersi in gioco.

Ma come nasce un’idea e come si giunge alla conclusione che essa è perseguile?

Prima di tutto bisogna ricordare che la grande maggioranza delle nuove startup fallisce, ovvero i nuovi prodotti/servizi realizzati sono un totale insuccesso. Questo fatto è stato riassunto in quella che Alberto Savoia ha definito la Legge dell’Insuccesso:

“La maggior parte dei nuovi prodotti fallisce, anche se sono realizzati in modo impeccabile.”

In quest’ottica, è bene rendersi conto che un buon modo per iniziare un “nuovo esperimento” con qualche chance di successo, è quello di partire da un’idea chiara, tenendo presente che qualsiasi idea è sempre sottoposta ad un periodo gestazione nella cosiddetta “Terra del Pensiero”:

“La Terra del Pensiero è un posto immaginario abitato da due strane entità fluttuanti che interagiscono tra di loro: idee ed opinioni. Più precisamente: idee non realizzate ed opinioni riguardo quelle idee.” [Alberto Savoia]

terra pensiero

Si tratta di una interessante rappresentazione del processo di maturazione che ogni nuova idea attraversa prima di diventare la base del nostro nuovo “esperimento” di business. Finché le idee restano nella Terra del Pensiero, e quindi sono idee astratte, l’unica cosa che producono sono opinioni, che, però, possono essere estremamente pericoloso e portare a due conseguenze indesiderate:

  • Falsi negativi, generati da opinioni che ci possono spaventare e far abbandonare prematuramente la nostra idea;
  • Falsi positivi, generati da opinioni che ci possono rendere ciechi alla Legge dell’Insuccesso e farci imbarcare in iniziative troppo prematuramente.

Nel primo caso la nostra idea è talmente tartassata da opinioni negative che la abbandoniamo a sé stessa, facendoci sopraffare dalla Legge dell’Insuccesso anche quando essa ha una possibilità su mille di essere quella giusta. Nel secondo caso, invece, ignoriamo completamente la fortissima probabilità di fallimento e ci buttiamo a capofitto nel nostro “esperimento”, anche se la nostra idea è destinata già in partenza al fallimento.

In funzione delle opinioni, durante la gestazione nella Terra del Pensiero, le nostre idee possono subire sorti differenti, portandoci a:

  • non fare nulla: la nostra idea non lascia mai la Terra del Pensiero, siamo pigri e cauti ma tra le 1000 idee sbagliate potremmo buttare via anche quella buona;
  • avanti tutta!: lo sviluppo della nostra idea, surrogata dai falsi positivi, diventa la nostra ragion d’essere, ignorando quali sono le finalità della nostra startup. Cominciamo così a sviluppare un “prodottòtipo” senza curarci dei potenziali clienti e, se qualcosa non va, crediamo che sia colpa di come lo abbiamo realizzato ed investiamo nel suo miglioramento, senza renderci conto che nessuno ha bisogno di esso.

Entrambe queste scelte sono estremamente pericolose e, nella stragrande maggioranza delle volte, portano alla morte, più o meno dolorosa, della nostra idea.

Cosa possiamo fare allora? Beh, bisogna uscire quanto prima dalla Terra del Pensiero, dove tutte le idee nascono, ma dove si appesantiscono di falsi negativi, falsi positivi, paure e molta altra zavorra.

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Bisogna in sostanza “pretotipare” e avviare il “nostro esperimento”, velocizzando l’esperimento e imparando a conoscere il nostro business e i nostri clienti (Lean Startup docet): make it happen!

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